Tutti in pensione a 70 anni e con quattro soldi!





Ieri, durante le audizioni parlamentari sulla nota di aggiornamento del Def, due istituzioni di peso come la Banca d’Italia e la Corte dei Conti hanno dato una bella mano al governo – sai com’è… una mano lava l’altra e tutte e due si lavano la faccia – stigmatizzando che “l’attuale meccanismo di aumento dell’età, la somma della legge Fornero con gli incrementi automatici dei requisiti anagrafici per il ritiro dal lavoro, non devono essere toccati”, altrimenti l’Italia fa una brutta fine. È, di fatto, la tesi della Ragioneria Generale dello Stato, sulla quale hanno posto i sigilli i giudici contabili e Bankitalia: “Ogni arretramento» sul fronte delle pensioni esporrebbe il comparto e quindi la finanza pubblica in generale a rischi di sostenibilità. Bisogna confermare i caratteri strutturali della riforma Fornero, a partire dai meccanismi di adeguamento automatico di alcuni parametri, come i requisiti anagrafici di accesso all’evoluzione della speranza di vita e la revisione dei coefficienti di trasformazione”. Tradotto, gli italiani devono andare in pensione a 67 anni dal 2019 e la generazione degli attuali lavoratori, deve restare dentro quei binari che porteranno nel 2051 la soglia del pensionamento a 70 anni, con assegni più magri, assai vicini ad una pensione sociale! Insomma, a rimetterci in questo Paese sono sempre i “soliti fessi”, chi lavora ‘onestamente’ versando fino all’ultimo centesimo di contributi e di tasse, ma mai nessuno di “loro”, che dall’alto di stipendi faraonici, non andrebbe mai in pensione e starebbe incollato alla sua poltrona d’oro vita natural durante

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Pubblicato il: 4 Ottobre 2017

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