Sanità: il boom del privato e quel gap enorme tra Nord e Sud





La prima conseguenza del definanziamento del Sistema Sanitario Nazionale è stata la riduzione del personale sanitario, i famosi medici specialistici di cui, anche prima dell’emergenza Covid-19, molte regioni necessitano a livello pubblico: «Dal 2009 assistiamo a un calo costante del personale a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale – osserva Carlo Palermo, segretario di Anaoo-Assomed – abbiamo 8 mila medici, 2mila dirigenti sanitari e 36mila infermieri in meno rispetto a 10 anni fa». Numeri che, emergenza Covid-19 a parte, non fanno ben sperare nemmeno per il futuro: «Rispetto al resto d’Europa al momento mancano soprattutto gli infermieri, ma stimiamo che dal 2018 al 2025 il 60% dei medici italiani andrà in pensione , per far fronte a tutto ciò bisogna sbloccare al più presto i percorsi di specializzazione» LEGGI ANCHE:  TERAPIA INTENSIVA E COVID-19: PERCHÉ L’ITALIA È ANDATA IN CRISI  I DIECI ANNI CHE HANNO MINATO LA NOSTRA SANITÀ LA SANITÀ PUBBLICA È STATA TAGLIATA, E DA CHI? E se esiste un gap, tra Nord e Sud del Continente in termini di spesa sanitaria, esiste un gap enorme all’interno dello Stivale in termini di prestazioni sanitarie.

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Pubblicato il: 9 Aprile 2020

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