Referendum costituzionale: che cos’è e come funziona





 Approvata il 12 aprile in quarta lettura alla Camera, la riforma della seconda parte della Costituzione dovrà adesso essere confermata o respinta dagli italiani.Il referendum costituzionale si svolgerà probbailmente in ottobre, anche se la data non è stata ancora decisa.Ecco come funziona, quali sono le materie oggetto del quesito, quali sono stati gli esiti dei due precedenti referendum costituzionali e perché questo è così importante.Cos’è e come funziona il referendum costituzionaleIl referendum costituzionale, detto anche confermativo o sospensivo è previsto dall’articolo 138 della Costituzione. Riguarda leggi di revisione della Costituzione (come il ddl Boschi oggetto di questo referendum) e le altre leggi costituzionali.Può essere richiesto da “un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali” entro tre mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.Per questo tipo di referendum non è previsto quorum: indipendentemente dal numero dei partecipanti, vince l’opzione (“sì” o “no”) che abbia ricevuto la maggioranza dei voti.Se nella seconda votazione nei due rami del Parlamento (nei casi di leggi di revisione costituzionale e leggi costituzionali ogni Camera deve votare due volte a distanza di almeno tre mesi) la legge è stata approvata dalla maggioranza di due terzi dei componenti di ciascuna Camera, il referendum non ha luogo.Nel caso del ddl Boschi le maggioranze di approvazione sono state inferiori ai due terzi. Per questo il referendum si farà.Le firme per fare il referendumIl referendum confermativo della riforma della Costituzionale delineata dal ddl Boschi, sul quale voteremo in autunno, è stato richiesto sia dalle opposizioni – che si sono presentate in Cassazione con le firme previste il 19 e 20 aprile 2016; sia dalla maggioranza – Renzi ha sempre detto di voler comunque una conferma della riforma attraverso il voto popolare – che presenta le firme dei parlamentari necessarie per il referendum in questi giorni.Ci sono poi le firme che promette di raccogliere il Comitato per il no alla riforma Boschi: 500mila (anche questo previsto dalla Costituzione, come abbiamo visto al punto precedente).Referendum costituzionale e abrogativo: le differenzeLa differenza fondamentale tra referendum costituzionale e referendum abrogativo è che in questo secondo caso è necessario il raggiungimento del quorum. Quello abrogativo è previsto dall’articolo 75 della Costituzione e ne possono fare richiesta 500mila elettori o cinque Consigli regionali. Gli elettori sono chiamati a decidere sull’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge escluse quelle tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.Se il referendum costituzionale darà il via liberà all’entrata in vigore del ddl Boschi, una delle novità riguarderà proprio il referendum abrogativo. Il voto sarà sempre valido se partecipa il 50% degli aventi diritto ma se il referendum era stato richiesto da almeno 800mila elettori, il quorum scende al 50% dei votanti delle ultime elezioni

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Pubblicato il: 22 Aprile 2016

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