Le presunte furbate di casa Di Maio. Tale padre, tale figlio?





di Redazione. Il fatto del giorno non sono le politiche assistenzialiste di uno Stato benevolo e generoso – seppure con i nostri soldi – nei confronti dei furboni del quartierone che si spacciano per ‘poveri e indigenti’ pur di riscuotere il reddito di cittadinanza o di farsi condonare cartelle esattoriali mai pagate e case abusive mai autorizzate. Il caso salito alla ribalta del gossip politico sono le presunte “furbate di casa Di Maio”.Se ne parla molto e a volte pure a sproposito, soprattutto perchè Di Maio figlio non è soltanto il capo politico del M5s paladino dell’ONESTÀ, ma anche il ministro del lavoro e il vice premier del governo italiano. Altresì è colui che salì sul balcone di Palazzo Chigi per festeggiare la vittoria del reddito di cittadinanza che secondo il capo dei pentastellati avrebbe già sconfitto la povertà. Ora, a parte il fatto che tale sussidio di Stato è ancora tutto da definire, a parte il fatto che le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, resta una considerazione da fare. Di Maio va attaccato non perché il padre avrebbe avuto una casa abusiva, poi condonata, che tuttavia al Catasto non risulterebbe sistemata, il che nel Sud d’Italia è una pratica assai diffusa.

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Pubblicato il: 28 Novembre 2018

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