L’arma a doppio taglio dei referendum “nordisti”, ossia del dispetto del marito alla moglie.





di Enzo Sanna. I sorrisi di comprensibile soddisfazione del presidente della regione Veneto, Luca Zaia, e quelli più che forzati a uso delle telecamere del presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, (si eviti di attribuire loro l’appellativo di “governatori”; non siamo negli USA) hanno posto fine alla consultazione referendaria fortemente voluta dalla Lega Nord. Il risultato, però, è a dir poco contradditorio. Se Zaia dal Veneto può cantare vittoria per una affluenza al voto più che discreta, le dichiarazioni di Maroni dalla Lombardia fanno quanto meno sorridere per la sensazione di patetico che riescono a procurare in chi lo vede e sente mentre tenta di giustificare la diserzione dai seggi lombardi (sarà colpa dell’elettronica?)

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Pubblicato il: 24 Ottobre 2017

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