La sfida della Dawa: distruggere le istituzioni di una società e sostituirle con la Sharia.





Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e i buonisti di casa nostra, dopo ogni strage di matrice islamica, si ostinano a ripetere la solita cantasilena che la religione non c’entra, che anzi l’Islam è religione di pace e poi parlano ancora di accoglienza, integrazione, ius soli e bla, bla, bla. Per fortuna non siamo tutti sordi e ciechi davanti alla tragica evidenza dei fatti e persino alcuni intellettuali di origine africana o mediorientale squarciano il velo dell’ipocrisia, raccontando l’indicibile, ovvero come e perchè la fede di Maometto sia incompatibile con le società europee e occidentali. Così come fa la scrittrice somala Ayaan Hirsi Ali, nel suo ultimo libro intitolato “La sfida della Dawa”, dove spiega, intervistata dal sito theintelligentconservative.com, come “Noi ci soffermiamo solo sugli atti di violenza, ignorando l’ideologia islamista che sottende tali atti”.

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Pubblicato il: 23 Agosto 2017

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