La legittimità dei pareri sul fenomeno migratorio in politica





é o non è legittimo qualsiasi parere sul fenomeno migratorio se si hanno ruoli di responsabilità? Cominciamo col dire che il parere nei temi più disparati dal sociale alla politica, di liberi cittadini, opinionisti, giornalisti, artisti, operai e attenzione, di politici in ambito privato, sono sempre legittimi, e fanno parte della libera e democratica vita sociale, ma dobbiamo mettere dei seri paletti, quando questi pareri sono espressi da politici con cariche di governo, e rappresentanza istituzionale, e sopratutto se questi pareri riguardano la sicurezza sociale e gli equilibri del paese che loro stessi hanno scelto di servire. Nello specifico ci riferiamo al tema dell’immigrazione incontrollata. Sempre più spesso politici di una determinata parte politica, senza contare le più alte cariche dello stato attualmente espressione di quella stessa parte politica, portano in evidenza loro personalissimi pareri, financo discutibilissimi in assoluto, come bussola alla loro azione politica ed istituzionale, prendendo nello specifico la visione globalista senza barriere tra stati, il terzomondismo, l’umanitarismo, legittimo ed idealissimo pensiero per carità, ma imponendolo al paese che governano (e che dovrebbero servire nei propri interessi) arrivando a sopraordinare all’interesse nazionale, che comprende sicurezza sociale, sanitaria e finanziaria oltre alla chiara sovranità e ai suoi confini, i “doveri” dell’accoglienza tout court di tutte le popolazioni del globo terracqueo che si trovano per un motivo o per l’altro in difficoltà o che vogliono migliorare la propria condizione. Questo non è legittimo e non è onesto moralmente e culturalmente, in quanto travalica la funzione di chi ha ricevuto responsabilità di governo e gestione oltre che rappresentanza del paese.

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Pubblicato il: 17 Novembre 2017

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