A quel che c’era scritto su quelle centinaia di volantini affissi sui parabrezza delle auto in sosta in quel di Bergamo – e che sono stati ritrovati anche nella sua abitazione insieme a bandiere naziste, fasciste e auspici di morte contro Greta Thunberg – ci credeva, fino a qualche giorno fa. Poi l’arresto e il pentimento: il giovane bergamasco (22 anni) fermato dalle forze dell’ordine dopo esser stato ripreso mentre condivideva i suoi messaggi suprematisti per le strade della città, ora chiede scusa dicendo di aver perso la propria identità. LEGGI ANCHE > Il primo, vero calcio al razzismo: il Cagliari espelle per sempre tre suoi tifosi Ricostruiamo la vicenda.
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