Dopo il messaggio, piuttosto diretto, inviato dall’amministratore delegato di Poste italiane, il governo può percorrere due strade (oltre alla privatizzazione): riaprire il tavolo di una trattativa per ridefinire (aumentandola) la quota di compensazione per i servizi postali universali; o aprire un nuovo bando per trovare un altro soggetto interessato alla sottoscrizione di un contratto analogo a quello in essere (fino ad aprile 2026) con Poste. Poi c’è un’ipotesi: decidere di abolire c…
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