Un campione dell’Atletico Madrid, Antoine Griezmann, è appassionato degli Harlem Globetrotters e mette in circolo una foto che lo ritrae in tenuta da basket, con una parrucca di capelli crespi e la faccia dipinta di nero. Il suo travestimento è un omaggio, ma non lo capisce nessuno. Viene travolto dagli insulti e accusato di razzismo. Il vangelo isterico del Politicamente Corretto proibisce di fare il verso a qualsiasi gruppo sociale che sia stato, o sia ancora, oggetto di discriminazioni. E poiché in questo mondo ipersensibile e per nulla autoironico tutti – anche i parcheggiatori abusivi di Amalfi e le spigolatrici di grano dell’Oklahoma – si sentono parte di una minoranza discriminata, diventa praticamente impossibile dire o fare qualsiasi cosa senza mancare di rispetto a qualcuno
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