Ignazio Marino assolto dall’accusa di peculato per la vicenda degli scontrini





La Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna nei confronti dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino «perché il fatto non sussiste». L’ex primo  assolto in primo grado e condannato in appello, era accusato di peculato e falso per la vicenda degli scontrini delle cene di rappresentanza quando era sindaco della capitale. Ignazio Marino, che anche per quella vicenda era stato messo nel mirino delle opposizioni – e non solo – era stato condannato in appello alla pena di due anni di detenzione, ma la corte di Cassazione ha annullato il giudizio e ora cade definitivamente il quadro accusatorio che obbligò l’ex sindaco di Roma ad abbandonare il Campidoglio. Al centro del processo, la rendicontazione di una cinquantina di cene, per un totale di circa 12 mila euro, che Marino aveva pagato con la carta di credito di rappresentanza del Campidoglio durante i 28 mesi del suo mandato tra il 2013 e il 2015. Ignazio Marino assolto dalla corte di Cassazione Come riporta l’AdnKronos, il procuratore generale Mariella De Masellis nell’udienza di martedì mattina aveva sollecitato l’assoluzione «perché il fatto non sussiste».

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Pubblicato il: 9 Aprile 2019

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