Grandi attori, piccoli politici.





I tempi sono cambiati e gli uomini pure e la politica e i politici anche. Impensabile riportare ad oggi, nell’epoca dei social media e di internet, della Tv urlata dei talk show e della propaganda mediatica, un Alcide De Gasperi, un Benedetto Croce o, che so io, un Giulio Andreotti. Come è altrettanto improponibile un Di Battista, un Matteo Renzi o un Matteo Salvini catapultati in una tribuna elettorale condotta dal mitico Ugo Zatterin. Oggi il politico è prima di tutto un attore, più comico che drammatico, uno che sa reggere i primi piani e prevaricare con la sua voce, più che con le sue idee, l’interlocutore presente in studio. Insomma, l’ideologia è morta e non contano più le idee e i programmi del partito, ma chi urla di più: chi fa più audience riesce anche a prende più voti! Il politico di oggi non è uno che parla con i fatti e con gli obbiettivi raggiunti nell’interesse della collettività, ma uno dalla battuta pronta e dalla lingua svelta, un rullo compressore che deve asfaltare di chiacchiere chiunque gli siede di fronte, avversari politici e telespettatori.

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Pubblicato il: 18 Ottobre 2017

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