Dopo lo “schiaffo” al modello consent or pay e alla conseguente gestione della pubblicità comportamentale, l’avvocato generale presso la Corte di giustizia dell’Unione Europea infligge un altro duro colpo a una delle pratiche perpetrate nel tempo da Meta: l’utilizzo di dati pubblici relativi agli utenti per proporre personalità personalizzate. Il caso era stato sollevato dall’attivista Max Schrems – lo stesso che portò in tribunale l’azienda di Zuckerberg per il trasferimento…
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