Elezioni senza cuore e senza… quorum!





Cresce l’astensionismo fino a toccare il minimo storico in quel di Ostia dove appena il 30% degli aventi diritto si è recato alle urne, pur nella grave emergenza in cui versa il X° Municipio della Capitale. La gente è stufa di questi politici e del loro modo di fare politica che oggi è la perfetta antitesi di quello che un tempo era il governare e amministrare il Paese per il perseguimento del bene comune. Quindi, invece, che turarsi il naso e andare a votare il meno peggio, la gente preferisce starsene a casa quando è brutto tempo e andare al mare nella bella stagione, piuttosto che perdere tempo in una pratica tanto nobile quanto inutile, quale è quella del voto. Voti questo, quello e quell’altro, ma poi non cambia niente: stipendi da fame, pensioni che si allontano inseguendo una fantomatica ‘speranza di vita’, speranza che, pur essendo l’ultima a morire, la gente non ha più, almeno nel sopravvivere quotidiano, a fronte di un assegno prossimo ad una pensione sociale, ovvero pari a quello di chi non ha mai versato un centesimo di contributi nella casse dell’Inps, con i mezzi pubblici che non passano mai e quando si degnano di farlo sono strapieni peggio di un carro bestiame, con le buche che continuano a stigmatizzare il viatico di una politica che promette tanto, ma che, poi, una volta conquistata la poltrona, non fa nulla per i cittadini, mentre fa tanto e pure troppo per se stessa e per gli amici degli amici. Quindi, se tanto mi da tanto, non è certo sbagliato pensare che alle prossime elezioni a votare ci andranno solo i diretti interessati alle poltrone, i loro familiari, i loro amici e gli amici degli amici

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Pubblicato il: 23 Novembre 2017

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