Coronavirus, ANICA e altre 51 aziende cinematografiche si appellano alle Istituzioni UE





Il mondo del cinema è messo in ginocchio dal coronavirus molto più di altri, visto che la riapertura delle sale è ancora un miraggio tanto che i film stanno uscendo direttamente in streaming con ingenti danni. Il comparto cinematografico e audiovisivo europeo, rappresentato da numerose e importanti organizzazioni quali MPA , IFTA, FIAPF, IVF, ANICA, Mediapro, Europa Cinemas, EPC e SF Studios , in linea con le misure di emergenza iniziali annunciate a livello nazionale da parte dei fondi cinematografici e di altri organismi, richiede con urgenza l’intervento delle Istituzioni europee e degli Stati membri per salvaguardare il futuro del settore, fortemente penalizzato dall’epidemia coronavirus. L’emergenza coronavirus  ha generato una profonda crisi per la creatività e la cultura in Europa e il settore cinematografico e audiovisivo, oltre ad essere al centro dell’identità culturale, creativa e sociale dell’Europa, contribuisce in modo determinante all’economia e all’occupazione.

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Pubblicato il: 10 Aprile 2020

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