Con l’arresto di Zagaria lo Stato ha vinto solo a metà. E la ‘zona grigia’ della camorra continua a fare affari





«Dieci minuti dopo averle affisse le locandine non c’erano più. C’è ancora una cappa di oppressione, non siamo liberi di avere un’idea diversa. Abbiamo bisogno di un supporto». Le parole di Betti, insegnante e attivista dell’associazione per la legalità Ultimi, raccontano bene come in una terra ferita dalla camorra sia difficile mettere in moto e realizzare il cambiamento, nonostante l’arresto di tutti i boss di spicco dell’organizzazione criminale e la resa di numerosi fiancheggiatori. Siamo a Casapesenna, a un passo da Casal di Principe, il paese di Michele Zagaria, l’ultimo dei grandi capi dei Casalesi finito in cella. È un martedì pomeriggio

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Pubblicato il: 5 Ottobre 2017

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