Riconoscenza. Amore che rasenta l’idolatria. Personalizzazione delle esigenze di affermazione di una città come Napoli troppo spesso definita eufemisticamente “l’anello debole” di un Italia che non se la passa poi così bene. Tutto questo è il tifo di una città innamorata dei suoi idoli, che vorrebbe sempre con se, inseparabili ma separati, come fu per Paolo e Francesca, come per Tristano e Isotta. Cavani e Napoli, la maglia numero 7 e la Curva A, quella sotto cui andare a raccogliere l’affetto di una città intera. Eroi romantici in una generazione guidata dalla logica del mercato e del denaro.
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