Banda larga: a che punto siamo in Italia





 La sfida dagli esiti indefiniti che da qualche tempo si è aperta tra Enel e Tim-Telecom per la copertura digitale del nostro Paese, di sicuro un primo importante risultato lo ha già ottenuto. È stata infatti l’ennesima occasione utile, per chi non se ne fosse ancora accorto, per mettere in evidenza quale sia il vero e proprio gap tecnologico che in questo momento divide l’Italia dagli altri Paesi più sviluppati. La verità nuda e cruda infatti è che da noi la banda ultralarga, quella di cui si discute, resta ancora un miraggio, anche a causa di investimenti che sono venuti a mancare proprio quando era più necessario compiere il grande salto di qualità.E qui non si discute della natura pubblica o privata degli investimenti: da tutte e due le parti si è registrata una colpevole latitanza con il risultato che ora il nostro Paese da questo punto di vista sconta un’arretratezza imbarazzante. In Francia, considerata vera e propria oasi della banda ultralarga, ci sono già connessioni a 500 megabit. Più in generale nel Nord Europa, ma anche nell’Europa dell’Est, per non parlare di Stati Uniti, Singapore, Corea del Sud, Giappone e Hong Kong le connessioni viaggiano sull’ordine di uno o due gigabit al secondo

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Pubblicato il: 10 Giugno 2016

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