Arriva il vino sintetico, prodotto senza uva





Trasformare l’acqua in vino in circa 15 minuti. No, questa volta non si tratta di un miracolo, ma della promessa di Ava Winery, una startup di San Francisco che avrebbe iniziato a produrre vini sintetici, realizzati e imbottigliati senza mai aver visto nemmeno da lontano un chicco d’uva. La curiosa (ok, diciamo pure inquietante) idea arriva da Mardonn Chua e Alec Lee, due amici che dopo aver visto in un’esposizione una bottiglia di un prestigioso Chardonnay californiano — decisamente al di sopra delle loro possibilità economiche — hanno iniziato a meditare su come realizzarne una copia fedele, ma a basso costo.Così, seguendo il processo base di ogni tipo di contraffazione, hanno iniziato a sezionare il vino in ogni sua componente. Con l’aiuto di un sommelier esperto e di una lunga serie di analisi, dalla gascromatografia alla spettrometria di massa, il team ha analizzato le caratteristiche di Chardonnay, Pinot Nero e addirittura Champagne. Le molecole che determinano l’aroma e il gusto di ognuna delle qualità di vino sono state catalogate e quantificateCiò è servito per redarre quella che potrebbe sembrare una vera e propria ricetta fai-da-te.Combinando a dovere i vari aromi con le giuste quantità di acqua e alcol etilico, i fondatori di Ava Winery sono arrivati a produrre una copia sufficientemente fedele del nostro Moscato d’Asti. O almeno così sostengono Chua e Lee, che sono già al lavoro per clonare sinteticamente il celebre Champagne Dom Pérignon.

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Pubblicato il: 15 Giugno 2016

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