
È stato inaugurato il 20 dicembre dalle autorità egiziane Zohr, il giacimento di gas più grande mai scoperto nel Mediterraneo. Scoperto dall’Eni appena due anni fa è stato messo nelle condizioni di produrre in tempi record. Della concessione di sfruttamento l’Eni ha il 60%, dopo aver ceduto il 30 alla russa Rosneft e il 10 alla Bp.Di cosa si trattaPiazzato a una distanza di un centinaio di chilometri dalle coste egiziane, esteso per 100 chilometri quadrati e profondo quanto il massiccio altoatesino del Sella, il giacimento dovrebbe contenere 850 miliardi di metri cubi di gas. Una quantità di metano che per l’80-90% andrà agli egiziani e che, a regime, consentirà al Paese africano di conquistare l’autonomia energetica il prossimo anno e di diventare un “hub” regionale.Come ha dichiarato il ministro del Petrolio, Tarek al-Molla, “la posizione che vorremmo raggiungere è quella di hub energetico regionale, non solo per il gas, ma anche per il greggio e per i prodotti petroliferi. L’Egitto gode di una collocazione geografica privilegiata, tra il Mediterraneo e il Mar Rosso. Abbiamo gli oleodotti, grazie ai quali riceviamo già tutto il greggio arabo proveniente dai Paesi del Golfo, e il canale di Suez
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